venerdì 2 maggio 2008

Abraham J. Twerski - Sorrisi e pillole di saggezza

Abraham J. Twerski è psichiatra e rabbino.

E’ il fondatore e il direttore sanitario del Gateway Rehabilitation Center, in Pennsylvania.
www.gatewayrehab.org/drt.htm

Avvalendosi delle strisce disegnate da Charles M. Shulz guida il lettore alla ricerca del modo migliore di affrontare la vita e le sue innumerevoli complicazioni.

Come mai usare i Peanuts per affrontare tematiche così complesse?
Perché l’autore di Snoopy, Charlie Brown & Company è dotato di una portentosa capacità intuitiva sulla natura dell’uomo ed è in grado di condensare in poche vignette i più raffinati concetti psicologici.

I Peanuts oltre a divertire da decenni generazioni di lettori, mettono in scena importanti dinamiche psicologiche in maniera così semplice ed immediata da dissimularne l’efficacia dell’impatto.
Saggezza, buon senso e sorriso permeano le loro storie e sono proprio quello che ci serve a volte per vedere noi stessi sotto una nuova luce.














Lo sviluppo dell'A.T.

La teoria originaria dell'A.T., così come venne elaborata da Eric Berne negli anni 50, può essere considerata un'evoluzione in senso relazionale della psicoanalisi freudiana. Le basi empiriche e fenomenologiche ne fanno non solo una teoria della personalità, ma anche una teoria dello sviluppo e delle comunicazioni relazionali, estendendo soprattutto su questo versante la teoria freudiana (legata ad una visione meccanicistica del funzionamento della psiche, sul modello medico dell'ottocento positivista).

Gli influssi dell'approccio centrato sulla persona di
Carl Rogers sono evidenti e rendono l'analisi transazionale estremamente efficace e potente nel tenere sempre in primo piano i bisogni della persona piuttosto che la direttività e l'applicazione Schematismo teorico alla complessa realtà del paziente.


Negli anni '50 la teoria della comunicazione subì grandi sviluppi, principalmente grazie agli scienziati della comunicazione che dettero vita alla
cibernetica, e le Regole della comunicazione enunciate da Berne sono il distillato di questi progressi applicati alla teoria psicologica analitico transazionale.

Berne tuttavia morì prima di aver potuto elaborare compiutamente molte delle questioni teoriche più importanti, che rimasero dunque aperte a contributi e sviluppi successivi.

Priva dell'autorità del suo creatore, la teoria analitico transazionale subì negli
anni '50 un vero e proprio "assalto integrativo" da parte di studiosi e terapeuti che arricchirono l'impianto teorico originario con assunti e soprattutto tecniche prese a prestito da altre scuole teoriche, prima fra tutte la psicoterapia gestaltica, allontanandosi dalle radici psicodinamiche e assumendo una direzione decisamente cognitivo-comportamentale.

Negli stessi anni l'analisi transazionale veniva scoperta dall'editoria divulgativa americana, tipicamente orientata alla manualistica semplificata e ai testi di auto-aiuto. L'enorme diffusione che la semplificazione e banalizzazione della teoria A.T. ebbe in quegli anni è la principale responsabile dell'immagine trasmessa ai giorni nostri: una teoria più adatta alla formazione di agenti di commercio e venditori piuttosto che al setting terapeutico, basata su concetti coloriti e reificati, dotata di un armamentario tecnico eterogeneo e in gran parte derivato da altre Scuole.

Un approccio approfondito all'analisi transazionale ne mette invece in luce le peculiarità e le grandi potenzialità, legate ad un training professionale. Soprattutto i legami con la psicoanalisi freudiana risultano evidenti, non solo per quanto riguarda i punti di contatto tra le topiche freudiane e i tre Stati dell'Io dall'A.T., ma principalmente per l'importanza fondamentale dell'analisi del
transfert e del controtransfert nella terapia transazionale. Uno dei concetti cardine della teoria di Berne, il copione, è definito dall'autore "un dramma transferale", a significare quanto le dinamiche transferali siano fondamentali nell'elaborazione e attuazione del proprio piano di vita. La parentela con la psicoanalisi è senza dubbio molto stretta, tanto che lo psichiatra italiano Michele Novellino, uno dei più importanti studiosi mondiali in campo analitico transazionale, rivendica l'esistenza di una vera e propria scuola psicodinamica in seno alla comunità analitico transazionale.

L'analisi transazionale sta subendo negli ultimi anni un ulteriore sviluppo, soprattutto ad opera di studiosi anglosassoni, verso una rielaborazione teorica basata sul confronto con le più recenti acquisizioni operate dalle
neuroscienze, in particolare le basi neurofisiologiche degli Stati dell'Io, l'accesso alle memorie implicite e la formazione delle memorie episodiche.

In Italia, oltre al già citato approccio psicodinamico di Novellino, è attivo il gruppo di ricerca di Pio Scilligo che sta sviluppando un'ulteriore integrazione della teoria analitico transazionale con il modello SASB di Lorna Smith Benjamin.


Le tre scuole teoriche
L'evoluzione post-berniana della teoria analitico transazionale ha dato origine a tre scuole principali riconosciute:
- la scuola "classica", che si fonda sull'opera originaria di Berne;
- la scuola della "ridecisione", basata sullo sviluppo operato da
Bob e Mary Goulding;
- la scuola della "rigenitorizzazione", fondata dai coniugi Schiff, particolarmente orientata alla terapia delle psicosi.