mercoledì 18 giugno 2008

Dipendenza da Internet


La comunicazione sociale oggi è facilitata da Internet, uno strumento che consente di oltrepassare le barriere del tempo e dello spazio. Il popolo dei “navigatori” è cresciuto enormemente e comprende ormai ogni età. Attraverso internet si gioca, ci si informa, si studia, si comunica, si vende, si compra, si lavora, ci si sperimenta in realtà virtuali. Ma tutta questa facilitazione non è rimasta scevra da cattivi usi e da abusi tanto che, negli ultimi anni (1995, Goldberg), ha cominciato a evidenziarsi una nuova forma di dipendenza nel campo della salute mentale, definita internet-dipendenza, Internet Addiction Disorder (I.A.D.).

Predisposizione
I soggetti a rischio hanno un'età compresa tra i 15 e i 40 anni, hanno una buona conoscenza dell'informatica, spesso sono isolati per ragioni lavorative (es. turni notturni di lavoro) o geografiche e solitamente presentano problemi psicologici, psichiatrici o familiari preesistenti alla Rete-dipendenza (tra questi problemi spiccano solitudine, insoddisfazione nel matrimonio, stress collegato al lavoro, depressione, problemi finanziari, insicurezza dovuta all'aspetto fisico, ansia, lotta per uscire da altre dipendenze, vita sociale limitata, etc...)

Sintomatologia
I sintomi più frequenti: ansia, insonnia, depressione, alterazione del ritmo sonno-veglia, distorsione del tempo, alterata percezione di se stessi, disturbi della personalità, riduzione della capacità di relazione e del contatto con la realtà, la sfera affettiva e il lavoro, perdita della capacità di limitare il tempo trascorso in Rete, a danno di ogni altro impegno.

Le 3 tappe nel percorso verso la forma più stabile della Dipendenza Patologica dalla Rete.

1. Fase iniziale: attenzione ossessiva per temi e strumenti inerenti l'uso della rete che genera comportamenti quali il controllo ripetuto della posta elettronica durante la stessa giornata, la ricerca frequente di programmi e strumenti di comunicazione particolari, prolungati periodi in chat.

2. Fase tossicofila: aumento del tempo trascorso on-line (spesso anche nelle ore lavorative e nelle ore notturne), con un crescente senso di malessere, di agitazione, di mancanza o di basso livello di attivazione quando si è scollegati (una condizione paragonabile all'astinenza).

3. Tossicomania: rete-dipendenza ad ampio raggio che compromette il funzionamento della persona nelle diverse aree di vita (lavorativa, sociale, affettiva, scolastica). Si distingue tra:


La Rete, in virtù delle sue enormi risorse (come per es. annullare i problemi della distanza o del tempo, offrire la possibilità di cambiare identità e personalità attraverso la sperimentazione di realtà virtuali, sospendere conseguenze e responsabilità delle proprie azioni) può indurre deleterie sensazioni di onnipotenza.
La caratteristica costante che fa da sfondo ad ogni Dipendenza da Internet è la capacità della rete di rispondere (o illudere di rispondere) a molti bisogni umani (comunicazione, appartenenza, conoscenza, sperimentazione di parti di sé altrimenti inaccettabili, sospensione delle responsabilità..), consentendo di sperimentare vissuti ed emozioni intense, sentendosi, al contempo, protetti.
Per i giovani in età di sviluppo e per alcuni soggetti predisposti, l'abuso della rete può creare confusione nella distinzione tra reale e virtuale, tra cosa fa parte di Sé reale e cosa è possibile sperimentare solo virtualmente. E l’abuso di forme di interazione e sperimentazione di Sé nel virtuale può accompagnarsi quindi a deficit o deformazioni del normale sviluppo delle abilità emotive e sociali.

La prevenzione rimane un utile strumento per tutti, con speciale attenzione ad alcune regole nell'utilizzo di Internet da parte di chi già è coinvolto in un disagio psicologico:
- limitare la quantità di tempo trascorso quotidianamente on line (non più di una o due ore), possibilmente non instaurando un'abitudine quotidiana che deve essere a tutti i costi rispettata
- integrare le attività on line con simili attività reali (es. acquisti, svaghi o relazioni sociali), poiché in tal modo non si trasforma la Rete nello strumento privilegiato di relax, di evasione e di contatto con se stessi
- la socializzazione reale non deve mai essere totalmente sostituita da quella virtuale
- nel caso in cui si avverta una necessità coatta e incontrollabile di collegarsi ad Internet, occorre chiedere un aiuto competente.


APPROFONDIMENTI BIBLIOGRAFICI
· AA.VV., 1998, La realtà del virtuale, Laterza, Bari.
· Cantelmi T. e al., 2000, La mente in Internet. Psicopatologia delle condotte on-line, Padova, Piccin.
· Oliviero Ferrarsi A., Malavasi G., 2001, La maschera dei desideri. In Psicologia contemporanea, 166, 30-37.
· Pravettoni G., Beria A., Guberti S., 2004, Internet: bisogno, paure , opportunità. In Psicologia contemporanea, 182, 58-64.
· Pravettoni G., 2002, Web psychology Guerini, Milano.