sabato 26 maggio 2012



Il Modello degli Stati dell’Io

Gli Stati dell’Io sono modi di essere nel mondo. Più concretamente sono insiemi uniformi e coerenti di pensieri, emozioni e comportamenti. La personalità è caratterizzata da 3 Stati dell’Io:

Si dice che sei nello Stato dell’Io Genitore (G) quando pensi, provi emozioni e ti comporti in un modo che hai “copiato” dai tuoi genitori reali o dalle persone che sono state per te significative. Esistono tante modalità di essere nello Stato dell’Io G, tante quante sono state le figure genitoriali e le loro sfaccettature.

Si dice che sei nello Stato dell’Io Adulto (A) quando pensi, provi emozioni e ti comporti in modo tale da rispondere direttamente alla situazione del “qui ed ora”, cioè a quello che succede intorno a te nel momento attuale, utilizzando tutte le risorse di persona adulta in modo adeguato alla situazione.

Si dice che sei nello Stato dell’Io Bambino (B) quando pensi, senti e ti comporti come facevi quando eri bambino.


Il modello tripartito della Personalità


Una personalità sana ha bisogno di tutti e 3 gli Stati dell’Io.

Hai bisogno dello Stato dell’Io A per la soluzione dei problemi del qui ed ora, esso ti permette di affrontare la vita in modo efficace e competente. Per adeguarti bene alla società hai bisogno delle regole che hai imparato e immagazzinato nello Stato dell’Io G. Infine hai bisogno di accedere, tramite lo Stato dell’Io B, alla spontaneità, alla creatività e alla capacità intuitiva proprie dell’infanzia.


Nel corso della giornata ci spostiamo continuamente da uno Stato dell’Io all’altro. Un esempio (tratto da: Stewart - Joines, L' analisi transazionale. Guida alla psicologia dei rapporti umani)




L'esperienza di Jane


Jane guida lungo una strada trafficata. Secondo per secondo controlla la velocità e la posizione degli altri veicoli, osserva i cartelli stradali, controlla la propria andatura (Stato dell’Io A).
Un automobilista le taglia improvvisamente la strada. Jane teme lo scontro (emozione di paura adeguata alla situazione), getta un rapido sguardo allo specchietto, vede la strada libera, frena per evitare l’urto (comportamento adeguato). Jane è nel suo Stato dell’Io Adulto.

Mentre l’altra autovettura si allontana Jane scuote la testa, fa una smorfia di disapprovazione con la bocca, esclama “A certa gente bisognerebbe togliere la patente!”. Jane si è spostata nel suo Stato dell’Io Genitore: quando era piccola si sedeva spesso accanto al padre che guidava e più volte l’ha visto esprimere disapprovazione per gli errori degli automobilisti scrollando la testa e facendo una smorfia con la bocca.

Jane arriva davanti all’ufficio, guarda l’orologio e vede che a causa del traffico è in ritardo per la riunione con il suo capo. Si sente presa dal panico. Jane si è spostata nello Stato dell’Io Bambino: è entrata in contatto con vecchi ricordi di quando era bambina e arrivando tardi a scuola veniva sgridata dalla maestra. La sua reazione emotiva di panico è legata all’esperienza del bambino, non a qualcosa che potrebbe accadere nella situazione di persona adulta. Jane non è consapevole a livello conscio di rivivere una situazione arcaica. Se si chiedesse “mi ricorda qualcosa della mia infanzia?” potrebbe riportare alla memoria quel ricordo o forse potrebbe averlo sepolto in profondità, in quanto doloroso, tanto da non poterlo ricordare immediatamente e senza un aiuto psicologico. Jane esibisce i comportamenti di allora: il cuore le batte veloce, spalanca gli occhi, si porta la mano alla bocca, comincia a sudare.

Un attimo dopo si dice: “Un momento! Di cosa ho paura? Il mio capo è una donna ragionevole. Capirà perché sono in ritardo. Potremo recuperare il tempo perso abbreviando la pausa caffè.”
Jane torna nello Stato dell’io A. Si rilassa, sorride, si toglie la mano dalla bocca. 
La sua risata è da donna adulta, non è la risatina nervosa del bambino spaventato.


ESERCIZI:
Ripensa alle ultime 24 ore.


a. Pensa ai momenti e alle occasioni in cui sei stato nello Stato dell’Io Genitore. Quali emozioni hai provato? Cosa ti sei detto (pensieri) per sentirti così? Quali comportamenti hai agito? Ripensando al tuo passato, puoi collegare questo insieme di pensieri/emozioni e comportamenti a qualche persona significativa?b. Pensa ai momenti e alle occasioni in cui sei stato nello Stato dell’Io Adulto. Per differenziare lo Stato A dagli altri Stati dell’Io chiediti: “questo pensiero/emozione/comportamento era adeguato alla situazione? Era un modo adulto di affrontare ciò che succedeva attorno a me? Quali emozioni hai provato? Cosa ti sei detto per sentirti così? Quali comportamenti hai agito?
c. Pensa ai momenti e alle occasioni in cui sei stato nello Stato dell’Io Bambino. Quali emozioni hai provato? Cosa ti sei detto per sentirti così? Quali comportamenti hai agito? Ripensando alla tua infanzia riesci a recuperare i ricordi delle esperienze che riproponi oggi?
Adesso dai una valutazione intuitiva e generale del tempo e delle energie che impieghi per ciascuno Stato dell’Io e disegna il tuo Egogramma (ogni barra dell’Istogramma rappresenterà la frequenza con la quale usi ciascun Stato dell’Io):




L’energia psichica è costante. Se investi più energia negli Stati dell’Io “carenti”, contemporaneamente depotenzi quelli che invece usi in modo eccessivo.


Una curva ipoteticamente equilibrata è rappresentata graficamente dalla curva gaussiana. In questa curva prevale lo Stato dell’Io Adulto cioè la consapevolezza delle proprie risorse adulte, della situazione presente e l’attivazione di strategie adeguate alla situazione del momento. Una personalità sana ed integrata è libera di usare lo Stato dell’Io che ritiene più adatto alla situazione e soprattutto lo fa in modo consapevole, spontaneo, adeguato.