venerdì 30 maggio 2008

La mia concezione dell'uomo

Ognuno è ok. La persona, in quanto tale, è degna di rispetto e accettazione
Ogni essere umano ha valore ed è degno di rispetto in quanto tale, nella sua essenza, indipendentemente da razza, religione, età, preferenze sessuali, risultati raggiunti nella vita etc. Si può non accettare un comportamento dell'altro ma è importante sempre rispettare l'essere umano.

Ognuno ha la capacità di pensare

Ad eccezione di chi ha avuto gravi danni cerebrali tutti abbiamo la capacità di pensare, di ragionare, di valutare ciò che viviamo, di fare delle scelte. Per quanto siano forti gli inviti e le pressioni degli altri, per quanto siano drammatiche le circostanze della vita, siamo sempre noi a scegliere la posizione che assumiamo rispetto ad esse. Abbiamo la capacità e il potere di affrontare la realtà, abbiamo la responsabilità della nostra esistenza.

Ognuno decide il proprio destino e queste decisioni, se portano risultati negativi, possono essere cambiate
Abbiamo cominciato sin da piccoli a prendere decisioni su ciò che era giusto o sbagliato, utile o non utile fare o essere, per essere amati e soddisfatti. Su queste decisioni (riguardanti noi stessi, gli altri, la vita..) abbiamo strutturato tutta la nostra esistenza. Molte di queste decisioni ci portano risultati negativi e dolorosi. Ogni decisione presa può essere cambiata con una nuova decisione che ci consenta di essere soddisfatti.
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Tendenza naturale all'autorealizzazione
Ogni persona possiede una forte spinta ad adattarsi, migliorarsi, realizzarsi. Ogni uomo tende per natura ad aprirsi alle esperienze, ad essere responsabile, creativo e costruttivo. Non sono le pulsioni istintuali a motivare l’uomo, ma piuttosto il bisogno di conoscere, di esprimersi, di relazioni gratificanti e di autorealizzazione.

Potenzialità
L'uomo è “poter essere”, potenzialità, flessibilità. L’idea di una natura dell'uomo, intesa come insieme statico e dato di caratteri costitutivi è una visione riduttiva e svalutante di esso. L'uomo non è qualcosa di “dato”, anzi, quello che lo distingue dalle cose (semplici presenze) è proprio il fatto di rapportarsi alle possibilità di essere. L'uomo oltrepassa incessantemente la realtà in direzione della possibilità, trascende se stesso in un progetto che tratteggia un mondo di significati possibili.

Complessità
L’uomo va compreso sempre nella complessità e nella totalità dell’esperienza soggetto/oggetto, mente/corpo, individuo/società, realtà oggettiva/trascendenza.